L’agenzia di pubbliche relazioni tutta al femminile che lavora “su misura”.
Articolo tratto dal numero di novembre 2021 di Forbes Italia.
Gli amanti di 007 le hanno conosciute nel 1967 grazie alla Kissy Suzuki di Si vive solo due volte. Le ama giapponesi – ‘donne del mare’ – sono figure con duemila anni di storia: pescatrici addestrate sin da piccole per immergersi fino a 30 metri di profondità in cerca di perle. Gloria Ravizza, fondatrice dell’agenzia Ama Pr, ha pensato a loro quando, all’inizio del 2021, ha scelto il nome della sua agenzia di pubbliche relazioni. “Volevo creare una società capace di fare emergere l’essenza di ciò che un’azienda intende comunicare”, spiega. “Da qui la metafora delle pescatrici di perle”.
Ravizza è arrivata alla decisione di mettersi in proprio dopo più di quindici anni nel mondo della moda e degli uffici stampa: prima Roberto Cavalli, a New York e Milano, poi Diesel, Michael Kors e, per dieci anni, Ermenegildo Zegna. “Mi sono convinta ad aprire una mia società quando, di ritorno dall’ennesimo lockdown, ho iniziato a ricevere tante richieste di aziende che cercavano pr e consulenti. In precedenza avevo lavorato per marchi diversi, con modi di comunicare diversi: da quello patinato di Cavalli a quello anticonvenzionale di Diesel. Fino a Zegna e alla sua contaminazionetra mondi diversi. Proprio il fatto di avere sperimentato vari modelli di comunicazione, sommato al gusto estetico che accomuna tutti coloro che hanno un retroterra nella moda, oggi mi permette di lavorare anche in campi molto distanti tra loro”. Settori che vanno dal caffè (Caffè Vergnano) alla consulenza (Red Public), fino alle calzature (Mariaen e Oa non-fashion) e ai tessuti business-to-business (Lanificio Cerruti).
L’agenzia è tutta al femminile: con la fondatrice lavorano infatti, al momento, solo donne. Il vantaggio della piccola dimensione, secondo Ravizza, è la possibilità di seguire un numero limitato di clienti ed elaborare per ciascuno una strategia su misura. “Le grandi agenzie lavorano spesso con molte società che operano nello stesso ambito e puntano allo stesso posizionamento sui mezzi di comunicazione e sui social. Il risultato è una strategia unica, replicata per tutti. Noi tariamo invece ogni progetto sull’identità del cliente e sugli scopi che vuole raggiungere con ciascuna iniziativa. È un approccio tradizionale: non nel senso che non vogliamo essere digitali, ma perché ci allontaniamo dalla comunicazione veloce e sempre identica di tante agenzie moderne”.
La sfida, ammette Ravizza, sarà conservare lo stesso modello anche dopo la fase iniziale, quando aumenteranno clienti e dipendenti. L’assetto attuale è figlio dei lockdown e della riorganizzazione del lavoro portata dal Covid: tutti lavorano da casa e si riuniscono in spazi di co-working di Milano. L’azienda non ha ancora una sede e sta per aprire un sito internet. “Nel profilo della società ho voluto inserire una frase che ho incontrato per la prima volta all’università e che riassume lo spirito dell’agenzia. È tratta dal Teeteto di Platone, una mia grande passione: ‘Da me non hanno imparato nulla, ma solo in se stessi hanno trovato e generato molte cose belle’. Il nostro lavoro è questo: non insegniamo nulla alle aziende, ma parliamo con loro fino a quando si arriva al cuore del messaggio”.